Il violino

Dal corso di Ritmica Strumentale si accede al vero e proprio corso di strumento. L’insegnante di ritmica, che avrà avuto modo di conoscere il bambino, suggerirà il momento opportuno per iniziare lo strumento, tenendo presente elementi come la coordinazione, il senso ritmico e non ultima la preferenza.

Le lezioni di violino sono settimanali della durata di mezz’ora. Sono tenute dalla Prof.Annalisa Andriani. Alla lezione partecipa anche il genitore. Egli apprenderà assieme al figlio i primi elementi indispensabili come la postura, gli esercizi con l’arco, i ritmi e le note musicali. Sarà compito del genitore trovare il momento opportuno nell’arco della giornata per far ripetere e assimilare ciò che è stato introdotto alla lezione.

Le dimensioni dei violini vanno di pari passo con la crescita del bambino cominciando con il violino 1/32 (a due anni) arrivando al definitivo 4/4 (intorno ai 12-13 anni).

 

Il repertorio violinistico, dai pezzi più smplici ai brani da concerto, è attinto interamente dal patrimonio compositivo classico europeo. Il Metodo Suzuki è spesso inquadrato nel mondo occidentale come un processo di apprendimento “per imitazione” e questo è per lo più indicato in modo critico.

L’imitazione è un elemento indissolubile dell’educazione. Tutti i bambini apprendono il linguaggio parlato solo imitando i propri genitori.

Nei primi tempi l’apprendimento è solo mnemonico; i brani che il bambino inizia a suonare sono gli stessi che ha cantato, ritmato e danzato nel corso di Ritmica strumentale. A questo si aggiunge un costante ascolto degli stessi brani incisi su Cd. Maggiore sarà l’ascolto più facile sarà l’apprendimento.

Egli potrà concentrarsi così sulla corretta posizione e sulle  melodie senza dover impiegare libri, matite e leggii. Un valido aiuto per riconoscere la giusta intonazione viene dall’applicazione di strisce colorate sul manico del violino. Questo è un elemento fondamentale e distintivo rispetto ai metodi tradizionali.

Infatti la novità saliente del Metodo Suzuki sul violino è proprio l’impiego immediato delle tre dita. Non ci sono più tediose lezioni sulle corde vuote e con tutto l’arco. Sin dalla prima lezione il bambino torna a casa con un preciso ritmo da ripetere e memorizzare. Impiegando lo stesso ritmo, nelle lezioni successive, si impara una canzone utilizzando proprio tre dita. In tal maniera l’attenzione del bambino è sempre viva e stimolata.

Nella nostra esperienza ci sono stati bambini che hanno preso parte a concerti già un mese dopo aver cominciato a suonare.

Di pari passo all’apprendimento della lettura nel corso di Ritmica, si inizia a introdurre la lettura delle note applicata allo strumento. In questo modo, oltre al repertorio suzukiano, si introducono le scale, gli esercizi di tecnica e  gli studi.